
Gian Antonio Stella: La bambina, il pugile e il canguro.
Questo racconto sembra una favola: è la storia tragica e serena, di un amore bellissimo. Quello tra un vecchio pugile e la sua nipotina down. Con straordinaria sensibilità, l’autore riesce a trasmetterci un toccante percorso umano tra dolori, gioie, pregiudizi e speranze.
Saranno i nonni a prendersi cura della bambina perché la madre Valentina non si riprenderà mai dallo shock (anzi finirà col morirne) e il padre Nevio le abbandonerà.
“Primo rimboccò le lenzuola alla nipotina, le posò una mano sulla fronte: non importa perdere, piccola. Si può perdere anche tutta la vita. Capita. Importa come si perde. Come”
Stella smuove le coscienze affrontando un tema delicato e regalandoci molta serenità perché la vita, anche in situazioni incomprensibili, ci regala momenti unici se siamo capaci di non fermarci alle apparenze e al conformismo.
“Primo rimboccò le lenzuola alla nipotina, le posò una mano sulla fronte: non importa perdere, piccola. Si può perdere anche tutta la vita. Capita. Importa come si perde. Come”
Stella smuove le coscienze affrontando un tema delicato e regalandoci molta serenità perché la vita, anche in situazioni incomprensibili, ci regala momenti unici se siamo capaci di non fermarci alle apparenze e al conformismo.
“Quella sua felicità, piena, cristallina, assoluta, era contagiosa”
Marzia
1 commento:
L'ho letto tutto d'un fiato. Una storia scandita dall'ovvio scorrere degli eventi, ma con la bambina che dona, prima involontariamente e poi volontariamente, un pizzico di imprevedibilità.
La figura del nonno è molto umana: con i suoi limiti, ma sempre conscio di essi e pronto ad affrontarli!
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