Arrivo alla rotatoria di Via Maccani ed in coda devo immettermi, nello specchietto retrovisore vedo che sta arrivando lui, il supercafone.
Arrogante si fa spazio tra le macchine, forse crede di essere ancora sulla 3-Tre di Madonna di Campiglio alla coppa del Mondo.
Per lui la parola “distanza di sicurezza” è un vocabolo dal significato pressoché sconosciuto e sempre più impaziente si muove nel traffico cittadino “appiccicandosi” al posteriore della vettura che lo precede, in questo caso la mia!!!
E' lunedì mattina per tutti e la mia pazienza raggiunge il limite quando comincia a soffrire del "mal di clacson", odio quel rumore assordante e nervoso.
Respiro, respiro e conto fino a 10. Mi allungo e apro la portiera di destra, tolgo la cintura di sicurezza, scendo dalla macchina. Le due portiere aperte impediscono il passaggio a tutti, mi dirigo verso il cafone e con una calma che di solito non mi appartiene gli offro un cioccolatino che avevo in borsetta: "questo cura tutto, la sua nevrosi, la sua impazienza, la sua arroganza e la sua prepotenza. Ma la stupidità no, quella se la deve tenere. Buona giornata!."
Risalgo in macchina e poco dopo sulla mia sinistra appaiono le Dolomiti di Brenta e tra le sue vette illiminate dal sole la natura mi regala una visione stupenda: c'è ancora la luna, perfetta nella sua pienezza.
Ora respiro.
Marzia
2 commenti:
Grandioso, notevole!
EMP
Grazie Dottore, :-)
M.
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