lunedì 10 agosto 2009

Quel che davvero stavamo facendo era danzare con l'Oceano

Sulla nave, nel bel mezzo della burrasca nella sala da ballo:

"...mi indicò le zampe del pianoforte. "Togli i fermi", disse.
La nave ballava che era un piacere, facevi fatica a stare in piedi, era una cosa senza senso sbloccare quelle rotelle.
"Se non sali adesso non sali più"
Ora, nessuno è costretto a crederlo, e io, a essere precisi, non ci crederei mai se me lo raccontassero, ma la verità dei fatti è che quel pianoforte cominciò a scivolare, sul legno della sala da ballo, e noi dietro a lui, con novecento che suonava, e non staccava lo sguardo dai tasti, sembrava altrove, e il piano seguiva le onde e andava e tornava, e si girava su se stesso, puntava diritto verso la vetrata, e poi scivolava dolcemente indietro, sembrava il mare che lo cullasse, e cullasse noi..
Novecento suonava, non smetteva un attimo, ed era chiaro, non suonava semplicemente, lui lo guidava quel pianoforte, capito?, coi tasti, con le note, non so, lui lo guidava dove voleva...io capii che in quel momento, quel che stavamo facendo, quel che davvero stavamo facendo, era danzare con l'oceano, noi e lui, ballerini pazzi e perfetti, stretti in un torbido valzer, sul dorato parquet delle note.
Oh yes."
(A. Baricco)

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Se dimentichi di avere la bombola sulla schiena e ti concentri sul mondo che ti ospita, anche in immersione danzi con l'oceano, nella corrente, o fluttuando senza vincoli...può essere altrettanto romantico e perfetto. Bisogna però rinunciare alla musica creata dall'uomo ed apprezzare gli scricchiolii e le beccate dei pesci che rosicchiano i coralli.
Bentornata alla stanza dell'arte, ETP

FormicuzzaKuz ha detto...

E' un libro stupendo, letto 100 volte! :)
Irene