venerdì 1 agosto 2008

Sono il più famoso pittore del mondo ma per fortuna nessuno lo sa


Il ristorante da Silvio, a circa un chilometro a nord di S. Michele, è un luogo magico. Il noto artista trentino, Riccardo Schweizer, proprio in questo ristorante, compie una suggestiva realizzazione del concetto di "arte totale": architettura, design, pittura, scultura, arte applicata agli oggetti di uso quotidiano,  per creare uno spazio estetico e funzionale al tempo stesso.

"Riccardo Schweizer è un artista come ormai non ce ne sono quasi più. Non solo perché è in grado di raccontare gli anni passati con Picasso, l'apprendistato fatto con il grande maestro spagnolo che incontra all'età di 25 anni, ma anche perché è un "artista totale", esponente delle ultime avanguardie, fedele all'idea che l'arte dovesse invadere tutti i campi della realtà e coincidere il più possibile con la vita" Adriana Polveroni, La Repubblica

Sulla parete accanto all'ingresso del ristorante appare "Suite Ecologica" un grande affresco realizzato in loco su 17 quadroni di cemento disposti su tre file. Un racconto in cui convivono simboli, metafore, fiabe...elementi liberamente interpretabili.


Varcando la soglia ci si accorge che, ogni piccolo particolare, ogni singolo dettaglio pareti, pannelli decorativi, illuminazione, marchingegni utilizzati per cucinare o servire le portate (griglie multiuso, pietra Naraj), tavolini biposto che, offrono a centro tavola degli appositi vani dove collocare il pane e l'occorrente per i condimenti, il gancio per la borsetta è stato curato dall'artista, anche in collaborazione con alcuni suoi amici, per donarci un museo da vivere in tutta libertà e nella quotidianità di una cena.

Un invito a cena tra opere d'arte!


"Sono il più famoso pittore del mondo
ma per fortuna nessuno lo sa"

"se sei molto forte,
se sei molto costante
molto astuto e molto attento,
forse riuscirai ad evitare di
diventare celebre e ricco.
Perché tutti i giorni incontri
qualcuno che te lo propone"

Riccardo Schweizer

Nei bagni del ristorante troviamo un altro gioiello, che ho poi scoperto essere un'opera di Roger Capron (come mi ha suggerito Barbara Schweizer): delle piastrelle con delle simpaticissime faccine ogniuna con una differente espressione. Da non perdere!

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Cara Marzia,
anch'io sono rimasta estremamente colpita la prima volta che sono andata "Da Silvio" ed è per questo che ci tenevo a fartelo conoscere.
Tra tutte le meraviglie che si possono vedere (che dire, ad es., della "Regina della cucina" o della sfera di piatti "Giulietta e Romeo"? o delle piastelle di cotto con incorporate le impronte degli aromi di cucina?) le mie preferite, come sai, rimangono le piastrelline dei bagni.
Un dettaglio che può tranquillamente sfuggire ai più distratti... chi mai esamina le piastelle mentre si lava le mani? Invece, quando le scopri, vedi che sono tutte diverse e sorridi, perché ti senti coccolato dall'artista anche in un momento "di servizio", di secondo piano rispetto al pasto.
E non vedo l'ora di andare di nuovo a mangiarmi la carne cotta a pietra!
ETP

Anonimo ha detto...

Gentile Marzia,
mi ha fatto molto piacere leggere questo blog, e sono felice di accorgermi che questo luogo in cui arte e cucina si intersecano, continua ad affascinare e a far sognare! (oltre a deliziare le papille gustative)
Devo però fare una precisazione, le meravigliose piastrelline con faccette che decorano/arredano i bagni, sono state scelte da Schweizer ma non sono state create da lui, bensì da un suo carissimo amico (scomparso nel 2005), il grande e simpaticissimo ceramista francese Roger Capron,(sue anche le piastrelle del bar quelle con le foglie)
Ci ritroveremo tutti da Silvio?

Barbara Schweizer figlia dell'artista Riccardo Schweizer

Anonimo ha detto...

Gentilissima Barbara,
la ringrazio per il suo messaggio è un vero onore per me. Il ristorante da Silvio mi ha emozionata e stupita, per la sua modernità e originalità, per le continue sorprese e per l'atmosfera magica che si respira. L'idea di applicare l'arte alla vita, al nostro quotidiano mi piace tantissimo e adoro la contaminazione tra arte e cucina. Tra l'altro di recente mi sono fermata, dopo aver visitato la Casa d'Arte Futurista Depero, in un ristorante nel centro di Rovereto (purtroppo non ricordo il nome) dove ho "scoperto" altre opere di suo padre.
Ancora grazie e arrivederci da Silvio!
Marzia