Oggi stavo leggendo, su una delle mie riviste preferite, l’editoriale di L. Rappazzo che tratta della capacità di rinnovarsi e ricominciare e vi riporto alcune, secondo me le più significative, delle sue frasi:

...Rimettersi in gioco. Con la certezza che ci si farà male. Ma con un senso di leggerezza in più.
...Ripensare abitudini che, forse, non ci appartengono più e ritrovare il coraggio di sbarazzarcene per riandare alla ricerca di noi stessi. Con un sorriso.
Questa capacità è un grande dono, una meravigliosa opportunità per chi riesce a beneficiarne, un privilegio che forse solo pochi sanno cogliere perché a volte è più semplice adeguarci piuttosto che mettersi in gioco, mediare piuttosto che vivere la fatica dell’affermazione del Sé. Il cambiamento, il rinnovarsi è spesso osteggiato perché è sinonimo di “incertezza” ma, quando è il nostro cuore a suggerirlo non dobbiamo avere paura di rompere le regole perché l’evoluzione è nella nostra natura.
In questo contesto mi ritornano in mente alcune frasi della citatissima poesia Ode alla vita (da molti attribuita a Neruda) di Martha Medeiros, giornalista e scrittrice brasiliana nata nel 1961:
"Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine,
ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,
chi non cambia la marcia,
chi non rischia e cambia colore dei vestiti,
chi non parla a chi non conosce"
"Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul lavoro,
chi non rischia la certezza per l'incertezza, per inseguire un sogno,
chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai consigli sensati."
"Lentamente muore chi non viaggia,
chi non legge,
chi non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso…”
In questo contesto mi ritornano in mente alcune frasi della citatissima poesia Ode alla vita (da molti attribuita a Neruda) di Martha Medeiros, giornalista e scrittrice brasiliana nata nel 1961:
"Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine,
ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,
chi non cambia la marcia,
chi non rischia e cambia colore dei vestiti,
chi non parla a chi non conosce"
"Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul lavoro,
chi non rischia la certezza per l'incertezza, per inseguire un sogno,
chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai consigli sensati."
"Lentamente muore chi non viaggia,
chi non legge,
chi non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso…”
3 commenti:
oggi ho incontrato un'amica, in un parco al sole. cose che ormai non si fanno più. in un momento della mia vita in cui devo ricominciare con tutto, la vita professionale ma soprattutto quella affettiva non è sempre facile rinnovarsi. bisogna avere coraggio per fare le scelte giuste e soprattutto tanta forza per affrontare nuove sfide e avventure.
Ciao, è bello poter contare una sull'altra. :-)
Ti riporto la dedica che R. Campo ha scritto nel libro "Più forte di me":
...a tutti quelli che hanno deciso
di non andare al tappeto.
Un abbraccio Marzia
E' bello non sentirsi soli dopotutto... soprattutto quando il resto ti fa invece sentire un pò reietta un pò incosciente un pò egoista, quando a te sembra tutto l'opposto!
l'affermazione del Sè passa per sentieri davvero ripidi talvolta e spesso incontra muri da abbattere, vuole così tanta energia... Elsa
Posta un commento